
Raccontato dall'autore
Frutto di un sogno fatto ai primi di Dicembre, in cui la nonna Maria, mi appare sul retro della casa di Cornè di Brentonico, in Trentino, la casa dei nonni materni. Io stavo sul retro della casa, ma non ero solo, come sempre nel cortile sotto casa c'erano tanti parenti, soprattutto le zie. La nonna, morta tanti anni fa, avanzava completamente nuda, con passo cadenzato e in silenzio, quasi stesse sfilando e dentro un corpo non suo. Aveva infatti il corpo esile di una giovane donna, dal colore indefinito e cadaverico, che va da un verde acqua ad un azzurro molto chiaro, assolutamente surreale. Il suo sguardo era fisso, tipico di quello di un morto quando esala l'ultimo respiro. Io mi avvicinai per salutarla, ma alcune zie mi fermarono, mi dissero di non disturbarla, di lasciarla stare, di non toccarla. Al chè la nonna continuò il suo cammino puntando dritto verso un sentiero che scende dietro casa, incamminandosi in direzione opposta da dov'era arrivata e attraversando un immenso e fantomatico campo di grano maturo. Come se non esistesse il pendio erboso e incolto che, quasi a picco, realmente si trova sotto quella casa. In quel mentre iniziò a scendere una pioggia battente, con gocce gigantesche che stavano bagnando, quasi inzuppando, la povera nonna. Allora io presi di corsa un soprabito, un mantello, per correrle incontro e ripararla. Ricordo soltanto che mi svegliai dopo aver gridato, inerme e bloccato dai parenti presenti, la frase: "copriti nonna!" La scelta di dipingere un collo di pelliccia, che tanto mia nonna amava portare, al posto del mantello sognato, è una variante da me voluta, per rendere questa storia più empaticamente realistica, e per dare maggior equilibrio strutturale al quadro con questa netta divisione in due della scena. Questo collo di pelliccia ricurvo, che con sotto il fiordaliso forma un punto di domanda, sta a dare enfasi ad una rappresentazione onirica ed improbabile, ma con una sua giustificazione di fondo, dati i personaggi e l'ambientazione del sogno, del tutto o in parte, reali. Devo peraltro aggiungere un particolare, a proposito di un certo lavoro che riguardasse mia nonna e che da tempo avevo in mente di realizzare, ma a differenza del nonno Celestino, a cui ho dedicato quattro ritratti presi da un'unica foto che gli feci e che stampai in età liceale, di mia nonna non avevo foto mie che la ritraessero, e a me care. Per anni ho aspettato di trovare l'idea giusta, un input che mi facesse venire voglia di omaggiare questa figura fondamentale per la mia crescita. Alla fine, questo sogno mi ha servito lo spunto giusto che da tempo andavo cecando, spero ti piaccia, Nonna.